Brand Identity - Raffaele Moccia: "io sono napoletano"

Raffaele Moccia, figlio di Partenope, è un ex ferroviere che ha trascorso oltre dieci anni della sua vita nel compartimento di Cremona delle Ferrovie dello Stato.  Sono stati anni duri, durissimi. Mai un giorno senza pensare alla sua terra, alla voglia di tornare. La napoletanità Raffaele non l'ha mai persa.

Così, in un momento difficile per la sua Città, l'emergenza rifiuti del 2011, decise di voler aprire gli occhi a chi non capiva che sotto quei sacchetti restava la Città con le sue bellezze. Pertanto, scrive su Facebook, con il nickname di Isidro Parodi, un Testo sulla sua Città immaginando di parlare al denigratore - tipo.

Racconta la città di Napoli con amore e passione. Parole semplici ma efficaci, capaci di incidere nel cuore e nella mente di chi legge e il suo Inno diventa CULT sui Social Network in breve tempo.

In "Io sono napoletano" racconta una Partenope che c’è da sempre ed è diversa da quella che finisce tra le cronache locali e nazionali. È la Napoli di una cultura fatta di storia e presente: quella del “caffè sospeso”, di un dialetto che non si è mai perso, di una libertà d’azione e di pensiero che vuole farsi strada tra i preconcetti, i pregiudizi... e anche l’ineluttabile ironia di un intero popolo. Un refrain nostalgico, ma al tempo stesso ricco di una densità umana fuori dal comune. Qualcosa che c’era prima e che ci sarà dopo e sempre. L’unicità di questi luoghi e il suo Genius loci.

Naturalmente  "lo sono napoletano" ha la sua versione in Lingua Napulitana: "Je songo napulitano" ma anche in altre lingue, per una diffusione mondiale del Manifesto Napoletano di Raffaele e di tutti coloro che si sentono Napoletani nell'animo.

IO SONO NAPOLETANO

 

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